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Coro femminile Philomela


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Profano

Repertorio

Arcadel T. J. (?1504-1568)

LA PASTORELLA MIA - Il genere della Villanella è peculiare dell'Italia del sec.XV, in particolare di quella Meridionale, di cui fu una delle forme profane più diffuse, accanto al Madrigale. In questo brano la composizione vocale interpreta un testo letterario articolato in versi e strofe. In questo caso l'argomento è l'incontro fra una pastorella sola ed un contadino, una volta tanto, forse, non abbastanza intraprendente.

Boismortier (1689-1755)

DO, DO, L'ENFANT DO ... - Joseph Philippe de Boismortier fu uno dei musicisti più alla moda nella Francia della prima metà del 1700; noto per la sua prolificità, fu autore in particolare di sonate e concerti per strumenti a fiato e di opere rappresentate all'Accedemia Reale di Musica. "Do, Do l'enfant do" è un delicato mottetto a tre voci sul testo scherzoso di una ninna-nanna: il bimbo non vuol dormire, è ostinato; la mamma invece è paziente, ma a tutto c'è un limite: chi avrà la meglio?

Colombo P. (1970)

IL CANTO DELLE SIBILLE - Composizione di 12 brani che porta il titolo: "Il Canto delle Sibille: antiche profezie sulla venuta del Cristo attraverso le magiche raffigurazioni sul pavimento del Duomo di Siena". L'origine e le prime vicende costruttive del Duomo di Siena sono avvolte in una oscurità che nemmeno l'incerta luce di qualche leggenda è stata capace di rischiarare. Di quella che è senza dubbio tra le più prestigiose, insigni e ricche cattedrali d'Europa non conosciamo neppure con una certa approssimazione l'epoca e le circostanze di fondazione, non sappiamo esattamente quale fosse il suo primitivo aspetto, mentre anche la cronologia delle sue parti più antiche è estremamente incerta e alimenta interrogativi ancora lontani dall'essere sciolti. Ed in questo tempio già pregno di mistero le strutture architettoniche contribuiscono in modo decisivo alla creazione di arcane atmosfere. Anche il pavimento. Il carattere sibillino pervade tutta la composizione attraverso l'oculato utilizzo delle tecniche compositive più efficaci nel ricostruire atmosfere di sogno, rarefatte, inafferrabili, caratteristiche delle Sibille stesse. Passaggi atonali, scale pentatoniche, fasce sonore, cellule e ritmi minimali garantiscono quel fascino espressivo così efficace per declamare delle profezie. L'esecuzione integrale è stata eseguita per la prima volta nel Marzo 2003 nella Basilica di san Marco a Milano e in seconda esecuzione nel Duomo di Siena.

Kansansavelma S.

ON SUURI SUN RANTAS AUTIUS - Esprime la nostalgia di un'anima di fronte ad uno dei mille laghi finlandesi e, nella lontananza, ricorda come parte del proprio essere, la sua flora, le sue onde grigie ed il canto languido delle oche selvatiche.

MorleyT. (1557-1602)

PHILOMELA - Questo mottetto è ispirato ad uno dei tanti finali del mito di Arianna, che, trafitta dal dolore per essere stata abbandonata da Teseo, si trasforma in Usignolo (in greco appunto Filomela), così da consolarsi cantando. E quello che tutti noi vorremmo fare, ogni giorno, di fronte alle avversità; e forse proprio per questo, per il fatto di condividere intensamente questa esperienza ed aspirazione, le nostre ragazze hanno intitolato il coro, appunto, a Filomela.

Poulenc F. (1899-1963)

PETITES VOIX - La Petite Fille Sage "la bambina saggia", Le Chien Perdu "il cane perduto", En Rentrant de l'ecole "rientrando dalla scuola", Le petit garcon malade "un bimbo malato" e Le Herisson "il porcospino": sono gli spunti, tratti dall'immaginario infantile, che forniscono a Francis Poulenc l'ispirazione per le Petites Voix (1936). Questa raccolta, piena di poesia, di colore, di immediatezza, porta come sottotitolo " 5 cori facili per 3 voci di bambini ", ma, aggiungiamo noi, i bimbi devono essere piuttosto "progrediti".

Stankovic

KOUPALSKA - E' un brano in cui si riscontrano molti degli elementi comuni all'amplissimo repertorio contemporaneo dell'Est europeo. L'ispirazione fonde elementi mitici e religiosi: si narra infatti di una fanciulla che, perduto un anello, si immerge in un pozzo; è il frammento di un'opera folkloristica il cui protagonista viene identificato con S.Giovanni. Il brano viene utilizzato nell'accompagnamento in un rito cosiddetto "di immersione" che ricorda quello battesimale. Musicalmente si realizza un perfetto equilibrio fra elementi innovativi e tradizionali: accanto a contrappunti estremamente dissonanti, vengono posti passaggi ovattati di stampo impressionista ed altri che riecheggiano sonorità profondamente slave, con un risultato di estrema fusione ed intensità.

Rossini G. (1792-1868)

LA CARITA'

LA FEDE

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